Nell’antica Roma c’era un luogo, la Basilica Floscellaria, dove la gente si recava per portare fiori da vendere o per andare ad acquistare fiori per ornare la casa. Di solito erano gli schiavi che andavano a comprare fiori per abbellire le case.

I fiori erano coltivati nei campi fuori della città e portati a Roma sui carri per essere venduti ai grossisti di fiori che ne acquistavano in grande quantità smistandoli ai vari fiorai della città o sui banchi della basilica stessa.

Il significato dei fiori ha dunque origine antica e già gli antichi romani li usavano per abbellire la casa in vasi ricolmi.

Li piantavano anche nei giardini delle domus, o sui balconi delle case romane.

Nell’antica Roma i fiori avevano quindi un significato e un uso molto simile a quello nostro, ecco perché c’era un importante mercato dei fiori molto frequentato tutti i giorni. I fiori provenivano dalle campagne vicine a Roma, ma anche dal sud del territorio italico, dalla zona campana.

I romani adoperavano i fiori per moltissimi usi, dalla medicina alla decorazione, alla corona per funerale o usavano fiori a mazzi per ornare i morti sui catafalchi.

Per tradizione anche gli antichi romani dunque decoravano le salme con i fiori e usavano, a parte la tradizionale pianta del mirto, i fiori di asfodelo, che sia per i greci che per i romani era consacrato ai morti. Ancora oggi in Sardegna a Gadoni, si usa l’asfodelo per il rito dei morti, una tradizione che si tiene l’1 e 2 novembre. Si raccolgono lunghi fasci di asfpodelo in montagna e poi durante le celebrazioni viene bruciato per scacciare via le anime.

Più di duemila anni dopo la tradizione della corona funebre continua, anche se non ci si reca più solo ai mercati dei fiori, e non li si raccoglie da soli, ma la si ordina online, su coronafunerale.it.